Affittare una stanza in casa propria

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La “sharing economy”

Nella sharing economy (economia della condivisione) una delle rivoluzioni degli ultimi anni è stata la condivisione degli alloggi dietro compenso. Stiamo parlando di affittare una stanza a breve termine, a volte anche solo un giorno; anche tutto l’appartamento se partite per il week end.

 

Trasformare il proprio alloggio in una specie di bed and breakfast

A dire il vero la cosa era nata qualche anno fa come scambio di ospitanze tra membri di una community virtuale. Poi si è trasformata in scambio di ospitalità in cambio di un compenso, opportunamente chiamato così perché si è voluto mantenere il carattere “casalingo” di una famiglia che accoglie degli ospiti in una camera che normalmente viene utilizzata diversamente. Da qui al farlo diventare un’attività il passo è stato breve per molti.

C’è chi lo fa per arrotondare, chi per guadagnare, chi per pagarsi le bollette, chi per azzerare l’affitto magari (basta avere l’autorizzazione scritta del proprietario di casa al subaffitto).
Sì, azzerare l’affitto. Gli affitti a lungo termine hanno ovviamente prezzi proporzionalmente più bassi rispetto ad uno a breve termine e, dunque, va da sé che, se si riesce ad avere abbastanza “ospiti” in un mese è possibile  “incassare” una cifra che si avvicina, pareggia o addirittura supera l’affitto dell’intera casa. Se poi della casa siete proprietari diventa un vero e proprio guadagno. Si sa gli affitti a Roma o in altre metropoli tipo Milano sono alti, ma con questo sistema anche chi non potrebbe permettersi di vivere in città trova casa. Se poi riesce ad ottenere delle buone recensioni, può innescare un “giro” di ospitanze tali da farne la propria attività di sostentamento.

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Le recensioni

Quello delle recensioni è un sistema “inventato” da un famoso sito che ha introdotto in tutto il mondo l’ospitanza tra privati: Airbnb.
Il sistema è semplice quanto geniale; io ti ospito e dopo tu, quando vai via, scrivi una recensione sulla tua esperienza ed io farò altrettanto con te ospitato!
La gallina dalle uova d’oro, Airbnb. Ci si iscrive sul portale di Airbnb come si fa su Facebook o su ebay (un altro sito che utilizza il sistema di recensioni, chiamati feedback, di cui avremo modo di parlare nel nostro blog); basta una email per cominciare. Bisogna poi fornire un documento e un metodo di pagamento/ricezione per pagare/essere pagati, o meglio (ri)compensati.
Si passa poi ad inserire una descrizione di se stessi in primis e della stanza, del quartiere, dei servizi che offriremo insieme all’ospitalità e le regole della casa. Poi le foto dell’alloggio e si va online, in attesa che qualcuno voglia soggiornare da noi.
Ultimamente il sistema ha assunto un vero e proprio taglio professionale; addirittura viene offerto un servizio fotografico a spese del sito per valorizzare al meglio la casa/stanza.
Ci sono regole sulle prenotazioni, diritti ed obblighi dell’host (colui che ospita) e del guest (l’ospite). Chi ospita, come chi è ospitato, viene assistito in tutto dallo staff del sito.
Il sito guadagna una percentuale sul compenso o “costi di servizio” ed in cambio mette in contatto e tutela, con una assicurazione, entrambe le parti.Risolve eventuali “controversie” in caso di problemi e si premura di essere percepito come un’alacre assistente personale bipartisan.
Fin qui è un servizio a tutti gli effetti di carattere professionale, anche se è politica di airbnb mantenere sempre un tono molto friendly, sia nella comunicazione che nel suggerire azioni e/o modi di agire alle due parti.
L’host riceve il pagamento del compenso 24 ore dopo l’arrivo dell’ospite, che, però, ha pagato in anticipo sul sito al momento della prenotazione.
Non vi è scambio di denaro in contanti e gli ospiti devono essere dichiarati in questura tramite una semplice procedura online.
Tutto ciò è perfettamente legale ed obbliga chi sfora i guadagni di 5000 euro l’anno a dichiarare al fisco. Il sito fornisce addirittura assistenza fiscale agli host se richiesta.
Le normative certe si fermano qua, poiché starà agli uffici del turismo delle singole città emanare regolamenti in materia e vi invitiamo a prenderne visione.

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