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Lavori di ristrutturazione casa: come calcolare il compenso dell’architetto?

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Fonte immagine: ingegneri.info

Quando si decide di avviare una ristrutturazione edilizia ci si confronta con una vasta serie di problematiche che notoriamente necessitano dell’intervento di una figura tecnica di supporto. Oppure se cerchi un giardiniere napoli, capace ed efficiente clicca qui e collabora con i nostri tecnici.

Passando dunque dall’imprescindibile figura di un architetto, tuttavia ci si chiede spesso quale sia il costo di un tale professionista e come si possa in qualche modo calcolare la sua parcella, evitando spiacevoli sorprese.

Indice:

Gli aspetti tecnici che richiedono la presenza di un tecnico qualificato

Il principio per cui un tecnico debba essere pagato risiede nel fatto che egli sia indispensabile: un tecnico infatti non si limita alla mera progettazione dell’intervento, l’architetto ci è utile anche nei confronti della ditta che eseguirà i lavori e nei confronti degli enti preposti a rilasciare i titoli autorizzativi necessari ad effettuare l’intervento di ristrutturazione.

Tanto per elencare alcuni dei lavori che il tecnico è chiamato a svolgere basti pensare alla pratica autorizzativa (Scia), alla direzione dei lavori, al rilascio dell’attestato di prestazione energetica, al riaccatastamento dell’unità immobiliare (laddove fosse necessario), al coordinamento della sicurezza di tutti gli operai e le ditte che lavorano all’interno del cantiere.
Senza contare che, laddove si vogliano ridimensionare le stanze un architetto è necessario per affrontare correttamente le problematiche relative all’illuminazione ed al riscaldamento dei locali, dimensionando in modo corretto finestre e termosifoni presenti nella stanza stessa.
E’ su tali fattori che si calcola la fattura architetto, più interventi ci sono più essa sarà onerosa.

La necessità di presentare la corretta documentazione al Comune

Un tecnico qualificato serve inoltre per presentare correttamente la Scia al proprio comune di competenza. La segnalazione certificata di inizio attività, comunemente denominata Scia, è quel permesso che deve essere consegnato all’Ente pubblico di competenza per avere il titolo autorizzativo a realizzare opere di ristrutturazione.

La Scia deve presentare delle caratteristiche ben definite che solo un architetto, o anche un ingegnere, può predisporre: bisogna infatti che la segnalazione presenti tutti gli elaborati grafici dell’intervento che si intende realizzare, nonché tutti i riferimenti normativi che possano illustrare la rispondenza di ciò che si sta modificando con le prescrizioni normative e con quanto previsto dai regolamenti edilizi comunali.

Non presentare una Scia significa andare incontro a sanzioni amministrative e rischiare un’ordinanza di ripristino dello stato dell’immoble alla situazione antecedente ai lavori.
Anche la predisposizione e la presentazione di una Scia può rientrare nel calcolo della fattura da pagare all’architetto: il suo valore sarà quantificato in relazione alla complessità della ristrutturazione che si sta compiendo.

Come si calcola la fattura dell’architetto?

Per fare un calcolo del giusto compenso di un tecnico bisogna, dunque, tenere presente alcuni fattori cruciali: prima di farlo però occorre tenere presente una cosa. Dal 2006 in Italia sono state abolite le tariffe minime su cui calcolare i compensi dei professionisti, quindi è teoricamente e paradossalmente possibile che egli chiede per l’intera lavorazione un solo Euro.
Può dunque essere conveniente recarsi da più professionisti, mettendoli in competizione tra di loro per ottenere un vantaggio economico e risparmiare denaro.

Tuttavia bisogna ricordarsi sempre che un lavoratore che non riceve il giusto compenso lavorerà inevitabilmente male e lo farà svogliatamente, per cui potreste correre il rischio di ritrovarvi con un progetto che presenta errori o lacune.

Allo stesso modo è bene dire che il prezzo non deve mai essere il solo parametro di riferimento: occorre anche tenere presente il risultato finale che si vuole ottenere e dunque la qualità del lavoro espressa dal professionista.
Appare dunque evidente che per capire come si calcola la fattura di un architetto bisogna valutare quanto sia il lavoro effettivamente da svolgere, se occorrano calcoli strutturali, se occorra valutare la nuova illuminazione dei locale, se si deve affrontare la valutazione energetica per riscaldare gli ambienti, o se addirittura occorra riaccatastare o chiedere di nuovo l’agibilità dei locali. Più voci sono presenti più l’onorario sarà elevato.
Allo stesso modo bisogna capire se la ristrutturazione preveda l’accesso di più ditte nel cantiere ed occorra dunque la presenza, assicurata dall’architetto, di un direttore lavori e di un coordinatore della sicurezza.

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